Patti (Me) – Insegne accese per far risorgere la speranza, l’iniziativa dei commercianti

La città di Patti vuole ritornare ad illuminarsi. Nell’attesa che l’Italia riapra lo farà, intanto, per una sera e con una iniziativa simbolica per manifestare il proprio disagio davanti alla crisi economica generata dal covid-19 ed alle incertezze legate alla ripartenza. Gli operatori commerciali della città, anche se il futuro è incerto, non vogliono arrendersi e puntano a dare un segnale forte, ma in modo pacifico, accendendo le insegne delle loro attività chiuse dal 10 marzo con una iniziativa che vuole essere un invito alla rinascita. Il 28 aprile, alle 21, gli operatori commerciali di Patti accenderanno, per 10 minuti, le insegne del proprio esercizio, come simbolo di speranza. Pochi, ma intensi minuti, per far tornare a rivivere la città come a simboleggiare che il coronavirus non potrà mai vincere e anche se ha chiuso, momentaneamente, a chiave le varie attività, queste riapriranno. Anche se, oggi, sono tanti gli imprenditori che rischiano di tenere abbassate le saracinesche e che stanno pensando di non tornare a far vivere la propria attività perchè i costi rischierebbero di essere superiori ai ricavi.
“L’idea – ha spiegato l’imprenditore Roberto Longo – nasce dall’iniziativa Risorgiamo Italia promossa in Toscana dai ristoratori per chiedere maggiore attenzione alle istituzioni e che ha anche coinvolto altri settori del commercio. Sappiamo che per molti sarà difficile ripartire e che, in queste condizioni, molte attività non saranno in grado di mantenere i livelli occupazionali così come era prima della crisi”.
L’obiettivo dell’iniziativa è duplice. “Da un lato – ha spiegato Roberto Longo – vogliamo far capire che se non ci saranno interventi importanti in pochi ce la faranno a ripartire con un danno che non riguarderà soltanto gli imprenditori, dall’altro vogliamo accendere la speranza che si potrà tornare alla normalità e che non ci arrendiamo perché la nostra volontà è quella di tornare a lavorare il prima possibile”.
Longo evidenzia i problemi vissuti dai tanti imprenditori che hanno aderito all’iniziativa. “Soprattutto nel campo della ristorazione e dei bar, al momento, non ci sono le condizioni per una ripartenza in quanto le regole per la sicurezza ed il distanziamento sociale ridurrebbe i posti a disposizione che difficilmente potranno garantire di far fronte alle spese che resteranno quasi invariate a fronte di incassi che rischiano di dimezzarsi nel migliore dei casi. Ma il problema, a cascata, riguarderà tutti i settori e l’intero territorio”.
Sono già diverse le adesioni all’iniziativa che punta a coinvolgere l’intera città di Patti e quante più attività commerciali anche grazie al coinvolgimento di alcune associazioni. Tra queste dovrebbe anche esserci l’Unione commercianti pattesi.

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