Tindari – La festa al tempo del covid, niente processione e bancarelle

La pandemia da covid 19 condizionerà anche la tradizionale festa in onore della Madonna Nera del Tindari in programma il 7 e l’8 settembre. Forze dell’ordine e Comune di Patti sono già al lavoro per accogliere, in sicurezza, i pellegrini che raggiungeranno il Colle tindaritano in occasione della festa mariana che quest’anno si svolgerà in maniera ridotta e solo nelle celebrazioni religiose.
Non si svolgerà la tradizionale processione del simulacro della Vergine Nera, né tanto meno saranno autorizzate le classiche bancarelle solitamente posizionate in via Mons. Pullano e nel parcheggio degli Ulivi. Si svolgerà esclusivamente la solenne Messa presso il Santuario di Piazza Quasimodo e, per tutti e due giorni, saranno previsti i riti eucaristici in diverse ore del giorno al fine di consentire ai fedeli di partecipare in maniera ordinata evitando assembramenti.
Anche se non si svolgeranno i riti civili che sono un richiamo non indifferente soprattutto nella serata del 7 settembre e la processione, punto di incontro di migliaia di fedeli, il rischio di una comunque alta affluenza sul Colle tindaritano non è escluso. Per questo la Questura di Messina e il commissariato di Patti, diretto dal dirigente Salvatore Di Blasi, stanno predisponendo un piano di pubblica sicurezza al fine di eventualmente gestire il flusso di pellegrini che nei due giorni raggiungeranno Tindari.
“Ritorna sempre cara e attesa la festa della “Bella Maria” del Tindari che celebriamo nei giorni 7 ed 8 settembre – ha scritto il Vescovo Mons. Guglielmo Giombanco in una lettera ai fedeli. È un appuntamento importante per la nostra vita di figli che desiderano incontrare, con il cuore colmo di gioia, la Madre. Quest’anno a motivo dell’emergenza sanitaria – si legge nella missiva – vivremo la festa in modo doveroso, ma ugualmente fecondo perchè essa è sempre un incontro privilegiato con la Madre che in questo tempo di incertezze sussurra al nostro cuore parole di coraggio, di fiducia e di speranza. Nei mesi scorsi e, ancora ne portiamo le conseguenze, abbiamo fatto esperienza del senso del limite, dello smarrimento e tanti nostri fratelli hanno vissuto momenti di dolore e di sofferenza. Abbiamo percepito, in modo concreto, di vivere in un mondo malato che ha bisogno di guarigione. La Vergine, Salute degli infermi, soccorre tutti noi e ci invita ad essere cirenei dell’amore verso i nostri fratelli visitati dalla sofferenza perchè anche attraverso il nostro impegno possano sentire la carezza confortante della madre”.

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