Patti – Messina: “Orgoglioso di aver portato il Comune a concorrere per la bandiera blu”

“Orgoglioso di aver portato il Comune di Patti a concorrere per la bandiera blu, obiettivo questo rimandato. Orgoglioso perché ben conscio,  all’atto della presentazione che sarebbe stata un’impresa ardua, ardua perché bisognava colmare anni di inerzia e di colpevoli disattenzioni, che questa amministrazione ha avuto il coraggio di interrompere, ardua perché come ho sempre ribadito l’obiettivo della bandiera si raggiunge iniziando un percorso virtuoso, un percorso che coinvolge tutte le componenti della società civile, passando dall’educazione ambientale, civica, di attenzione e cura della  cosa pubblica”.

Esordisce così l’assessore al turismo di Patti, Cesare Messina per giustificare la mancata assegnazione della bandiera blu alla città nonostante i proclami dei mesi scorsi e l’investimento di risorse per il raggiungimento di un obiettivo che era stato posto come primario anche in risposta agli albergatori della città di Patti che contestavano l’utilizzo, da parte dell’esecutivo pattese, delle somme incassate con la tassa di soggiorno. E l’esponente della Giunta Aquino critica anche gli ultimi 8 anni di amministrazione colpevoli, a suo dire, di inerzia e disattenzione così come, sempre secondo l’assessore, sarebbero stati quelli delle precedenti amministrazioni che hanno guidato la città di Patti prima del 2011.

Messina, dopo la bocciatura, cerca di giustificarsi. “Quando  insieme alla Consigliera Prof. Enza Stroscio che ringrazio per la fattiva collaborazione – ha scritto ancora l’assessore Messina – ho palesato l’intenzione di concorrere al prestigioso riconoscimento, “navigati amministratori” mi hanno detto “che vuoi che sia, che ci vuole” . Allora come ora rispondo che la bandiera blu è stata istituita nel  1987, ma che solo questa amministrazione  ha sviscerato la complessità della richiesta, cimentandosi in  un serio percorso”.

L’esponente dell’esecutivo pattese sembra perdere di vista l’importanza del suo ruolo e si getta in uno scontro politico che, in un momento come questo, poco di istituzionale sembra avere se non la volontà di sviare l’attenzione da un fallimento completo. “Oggi che i populismi più beceri sono di moda – ha scritto in una nota stampa – c’è chi gioisce affermando che si è lavorato per issare “bandiera bianca” evidentemente non sanno o meglio fanno finta di non sapere che altri hanno alzato bandiera bianca fuggendo dalle loro responsabilità”. Il riferimento è chiaro ai consiglieri Luca Musumeci e Placido Salvo che, nei giorni scorsi, avevano criticato l’operato dell’assessore al turismo e sposato la linea dell’associazione albergatori che avevano contestato l’impiego delle somme incassate con la tassa di soggiorno da parte dell’esecutivo pattese. E, proprio nei mesi scorsi, l’assessore Messina nel rispondere agli albergatori ritenuti “distratti” aveva proprio fatto della bandiera blu il suo cavallo di battaglia. Una presa di posizione fatta soli pochi mesi fa che oggi rappresentano il fallimento della sua gestione di un importante settore dell’economia pattese.

Stranamente l’assessore Messina nella sua aringa di difesa non spiega come siano stati spesi i 58mila euro stanziati per la bandiera blu, quali interventi siano stati eseguiti per rispettare i criteri previsti per l’assegnazione del vessillo e sembrerebbe puntare esclusivamente allo scontro politico più che ad un’apertura al dialogo che potrebbe, in questa circostanza, essere positivo per il rilancio di un settore in crisi già prima della pandemia da coronavirus.

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