Patti (Me) – Disciplinati gli orari per il gioco d’azzardo

Il sindaco di Patti, Mauro Aquino, con propria ordinanza, ha disciplinato la distanza minima dai luoghi “sensibili” e l’orario di apertura di nuove sale da gioco.

Nello specifico è vietata la collocazione di nuove attività legate al gioco d’azzardo a meno di 500 metri misurati secondo il percorso pedonale più breve da scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, strutture culturali, centri ricreativi e sportivi, strutture residenziali operanti in ambito sanitario e socioassistenziale.

Inoltre sono modificati anche gli orari di esercizio delle attività di sale gioco e di utilizzo degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincite in denato collocati in altre tipologie di esercizi. Le sale gioco autorizzate, ad esclusione delle sale biliardo e bowling, potranno operare, dal 15 settembre al 15 giugno, dal lunedì al sabato dalle ore 13 alle 24, mentre la domenica e festivi dalle 10 alle 24. Nel restante periodo dell’anno dal lunedì alla domenica dale ore 10 alle ore 24.

Per quanto riguarda, invece, il funzionamento degli apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro collocati negli esercizi commerciali potranno essere fruiti dagli avventori dal 15 settembre al 15 giugno, dal lunedì al sabato dalle ore 13 alle 24, mentre la domenica e festivi dalle 10 alle 24. Nel restante periodo dell’anno dal lunedì alla domenica dale ore 10 alle ore 24.I vari apparecchi, nelle ore di sospensione del funzionamento, dovranno essere spenti e mantenuti non accensibili.

Per le violazioni alle disposizioni previste dall’ordinanza sindacale sono previste sansioni amministrative comprese da un minimo di 100,00 euro ad un massimo di 500,00 euro. In caso di particolare gravità o recidica, potrà anche essere disposta la sospensione del funzionamento degli apparecchi da uno a sette giorni.

Il provvedimento del primo cittadino, si gegge nell’ordinanza, scaturisce dal fatto che “la patologia derivante dai giochi d’azzardo rappresenta un grave problema di salute pubblica che colpisce tutte le fasce sociali ed in particolar modo quelle più svantaggiate culturalmente ed economicamente e può portare alla rottura dei legami familiari e sociali ed alla compromissione della posizione lavorativa e sociale, e, nei casi più estremi, sino a gravi eventi delittuosi contro di se ed i propri congiunti nonché a generare fenomeni criminosi e ad alimentare il fenomeno dell’usura”.

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