SRR Messina Provincia: Impantanato a Palermo l’iter per l’impianto di Mazzarrà

Si è impantanato, senza un apparente valido motivo, l’iter per la realizzazione del polo impiantistico pubblico per il trattamento dei rifiuti in località Zuppà del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, promosso dalla SRR Messina Provincia. E’ quanto affermano i vertici della Società di gestione dei rifiuti presieduta da Rosario Sidoti, sindaco di Montagnareale.
“Nonostante si tratti di un impianto pubblico – hanno affermato i vertici della SRR Messina Provincia – nonostante sia compreso nella pianificazione d’ambito della stessa SRR, che tra l’altro già a settembre 2021 ha adeguato il proprio strumento pianificatorio al nuovo Piano Regionale, siamo ancora in attesa del PAUR che consentirebbe di avviare i lavori per la realizzazione del polo impiantistico e renderlo operativo nell’arco di 14 mesi circa. Il procedimento autorizzativo – proseguono dalla SRR – ha già avuto 3 conferenze di servizi senza alcuna opposizione rilevante ai sensi di legge e tutt’oggi pende al Dipartimento Ambiente della Regione Siciliana che sta attendendo il parere della Commissione Tecnico Specialistica presieduta dal Prof. Aurelio Angelini”.
Per effetto delle ordinanze del Presidente della Regione Siciliana le autorizzazioni per gli impianti pubblici di trattamento dei rifiuti in Sicilia presentati dalle SRR dovrebbero essere rilasciate in un terzo del tempo previsto dalla normativa. “Ad oggi – affermano i responsabili della SRR – ad un anno dalla presentazione della richiesta di autorizzazione, il progetto di SRR Messina Provincia non è stato ancora autorizzato”.
Il polo impiantistico è stato presentato a Patti nel corso del 2021 e la messa in funzione garantirebbe una significativa riduzione dei costi di gestione integrata dei rifiuti. “La riduzione – spiegano i vertici della SRR – si attesterebbe in misura superiore al 30%. Un sollievo per i Comuni i cui costi del servizio integrato di igiene ambientale assumono ormai da anni un trend sempre in crescita e preoccupante per le casse pubbliche”.
L’opera prevede un impianto di trattamento meccanico biologico con una capacità di trattamento di oltre 100.000 tonnellate/anno, un impianto di compostaggio anaerobico dei rifiuti organici con produzione di biometano rinnovabile con capacità di trattamento di 80.000 tonnellate/anno nonché la rimessa in funzione degli impianti di trattamento del percolato e di biogas esistenti e attualmente abbandonati.
“Auspichiamo – hanno concluso i vertici della SRR – che gli Uffici della Regione comprendano l’importanza del progetto e il valore del contributo che il polo impiantistico pubblico darà all’intero sistema regionale dei rifiuti, e in tal senso diano un fattivo e urgente impulso al procedimento per il rilascio delle autorizzazioni di legge”.

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