La Pasqua surreale al tempo del coronavirus

E’ una Pasqua surreale. Una festa in cui le famiglie si ritrovano per stare insieme, per rinnovare lo spirito della fede, per trascorrere momenti di gioia nella calma lontana della routine quotidiana. Quest’anno a causa dell’emergenza coronavirus, la festività sarà diversa. I controlli rafforzati da parte delle forze dell’ordine, nelle strade quasi deserte, rendono ancora più irreale questa giornata. Ma é giusto così. Perchè è necessario evitare che la festa e la bella giornata allentino la tensione delle persone necessaria a continuare a mantenere l’isolamento sociale.

A Patti le strade deserte, i locali chiusi, le messe senza fedeli, così, come in tutto il resto d’Italia, ci proiettano in tante scena di film visti al cinema. Le città prive di qualsiasi presenza umana ci fanno apparire la vita un estremo paradosso.

Questa è la Pasqua di chi lotta in prima linea e dal fronte spera che la guerra finisca presto.

Questa è la Pasqua dei medici e degli infermieri che la trascorreranno negli ospedali assieme ai pazienti.

Questa è la Pasqua degli anziani, molti dei quali si sono dovuti arrendere al nemico killer.

Questa è la Pasqua dei lutti, perchè la morte non guarda in faccia nessuno.

Questa è la Pasqua di tutti, surreale, perchè mai nessuno avrebbe potuto immaginare di trascorreral in isolamento, lontano dai propri cari, tra divieti e tensione sociale, senza abbracci ed il calore di cui l’uomo, oggi, si rende conto di aver bisogno.

Questa è la Pasqua casalinga, per poter costruire una nuova fase nella quale tornare finalmente insieme.

Questa è la Pasqua della speranza, degli inviti a restare a casa, della riflessione, della rinascita.

Questa è la Pasqua di passaggio verso, si spera, un mondo diverso, più umano, meno frenetico, più ricco di quei valori che la velocità con cui si è vissuti fino ad oggi ci ha fatto perdere di vista.

Questa è la Pasqua della certezza che tutto passerà e della speranza che se ne verrà fuori cambiati, forse più attenti, e magari più umani.

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