Consorzio Tindari – Nebrodi: Costituzione di una comunità energetica

Dopo la nomina del nuovo consiglio di amministrazione del consorzio intercomunale Tindari Nebrodi composto da Tripoli Filippo, La Macchia Pasqualino, Anna Sidoti e Nino Gaudio, e la conferma alla presidenza del dott.  Vincenzo Cariddi Princiotta, l’attività dell’Ente è ripresa con un nuovo slancio. Diverse le iniziative in agenda ad iniziare dalla costituzione di una Comunità Energetica. “Questo strumento – ha spiegato Filippo Tripoli – rappresenta una occasione per creare vantaggi di natura economica ed anche ambientale per il comprensorio che il Consorzio rappresenta. E’ stata già avviata una interlocuzione con un importante gestore di servizi energetici. Il primo passo adesso sarà quello di organizzare un incontro  con l’assemblea dei sindaci per avviare il prima possibile l’iter per la creazione di una comunità energetica.
La possibilità di creare una comunità energetica rinnovabile e gruppi di autoconsumo collettivo è stata anche al centro di una mozione votata dal consiglio comunale di Patti su proposta dell’opposizione. Nel documento votato dal civico consesso si proponeva l’utilizzo e la messa a sistema degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di proprietà comunale già realizzati o da realizzarsi in futuro assicurando, anche attraverso la creazione di apposito sportello, la diffusione di informazioni utili e necessarie ai cittadini per la creazione o l’adesione. L’autoconsumo collettivo o le comunità energetiche permette a un gruppo di cittadini ma anche a imprese ed enti locali di immagazzinare e vendere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, risparmiando così sulla bolletta.
Il cda del Consorzio Tindari – Nebrodi, nei punti dell’agenda di lavoro, ha anche alcuni progetti che intende portare avanti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “L’Ente – ha evidenziato Tripoli – aggrega un comprensorio di quasi 50 mila abitanti. Questo permetterà di partecipare a diversi bandi del Pnrr e della comunità europea, ai quali diversamente molti comuni che non superano i 15 mila abitanti non potrebbero partecipare”.

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