Patti – Torna la diatriba sul valore dell’astensione in consiglio comunale

Potrebbe essere modificato il valore del voto di astensione all’interno del civico consesso. A proporre il ripristino dell’antica prassi è il consigliere comunale Nino Gigante.

Era il 2013 quando a Patti si aprì la diatriba sul valore del voto di astensione all’interno dell’assemblea cittadina.

Due distinte interpretazione dello statuto e del regolamento comunale avevano portato ad un duro scontro politico tra chi sosteneva la tesi che l’astensione equivalesse a voto contrario echi, invece, sosteneva che avesse valore solo per la determinazione del numero legale, e che non influenzasse l’esito della votazione.

Tra l’altro, al tempo era emersa l’incongruenza tra Statuto e regolamento. Il primo, si rifaceva alla legge regionale secondo cui per far passare una votazione è necessaria la maggioranza dei presenti, mentre l’artico 45 del regolamento recitava che è necessaria la maggioranza assoluta dei votanti e che i consiglieri che si astengono dal voto si computano nel numero necessario per rendere regolare l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Essendo che la legge attribuiva potestà regolamentare al consiglio comunale si era sempre seguita la disposizione regolamentare rispetto a quella dello statuto. Un modo di operare che era ormai diventato prassi nel modo di operare del civico consesso pattese che però non era mai stato gradito all’allora amministrazione guidata dall’ex sindaco mauro Aquino. Sulla base di un parere della Regione Siciliana e, su presa di posizione dell’allora presidente del consiglio Giorgio Cangemi, oggi consigliere di opposizione, si era decido di considerare l’astensione solo ai fini del quorum strutturale e non del quorum funzionale, quindi dando valore per la validità della seduta, ma senza essere computato ai fini della votazione. Sempre la Regione Siciliana aveva evidenziato l’opportunità di modificare lo statuto o il regolamento sulla base delle scelte che il consiglio comunale avrebbe optato di fare lasciando all’assise la facoltà di sceltasul valore del voto di astensione.

Al tempo l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Aquino non aveva i numeri nell’assise quindi non aveva mai amato questa interpretazione che appena è stato possibile, ha portato alla modifica del regolamento comunale modificando il valore del voto di astensione in voto contrario.

Adesso su proposta del consigliere Nino Gigante, il più anziano per anni di consiliatura, si potrebbe tornare all’originale interpretazione del voto di astensione e, nei prossimi mesi, l’assise potrebbe votare la modifica al regolamento ripristinando l’antica prassi consolidata all’interno del civico consesso pattese.

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