Patti (Me) – Prinzi torna a proporre la riduzione dell’Imu

Parte dell’opposizione consiliare di Patti torna a chiedere la riduzione dell’aliquota Imu. A farsi portavoce è l’esponente della minoranza Giacomo Prinzi, la cui iniziativa è stata sposata dai consiglieri Gianni Di Santo e Federico Impalà e appoggiata dal resto dell’opposizione.
Già prima dell’arrivo della pandemia da covid-19 era stata avanzata la proposta di limare l’imposta sugli immobili. Nello specifico la minoranza aveva richiesto di scendere all’1,00% la tassa per tutti gli immobili, compresi i terreni agricoli (attualmente all’1,05%), allo 0,76% per gli immobili del centro storico oggetto di lavori di ristrutturazione completati nell’anno 2020, per i tre anni successivi alla conclusione degli interventi, e confermare allo 0,99% la riduzione per le aree colpite dagli incendi del giugno 2017 (Porticella, Moreri, Scarpiglia, Balestra, Mortizzi, Belfiore, Maddalena, Sisa e Caforchio).
La minoranza, adesso, in considerazione che è stato rinviato al 31 luglio il termine per l’approvazione del bilancio di previsione e sulla scorta delle recenti dichiarazioni del sindaco Mauro Aquino che ha invitato i proprietari degli immobili in affitto ad attività commerciali a prevedere una riduzione sul canone di locazione, è ritornata a proporre l’abbassamento dell’Imu.
“La nostra proposta – ha spiegato Prinzi – ha lo scopo di aprire un dialogo con l’amministrazione per trovare soluzioni che possano lenire le difficoltà dei cittadini in questo difficile periodo. Bene ha fatto il sindaco ad invitare i proprietari degli immobili a venire incontro alle difficoltà degli imprenditori pattesi. Ma alle parole dobbiamo fare seguire i fatti e quindi riteniamo che è importante andare incontro anche ai proprietari prevedendo una riduzione dell’imposta”.
Prinzi si augura che la proposta possa essere portata in consiglio nel più breve tempo possibile, una volta terminata la fase di emergenza e prima dell’approvazione del bilancio di previsione. “Riteniamo questa strada percorribile – ha spiegato – anche se il ragioniere comunale ha dato parere negativo in quanto, seppur ritenuta corretta sotto l’aspetto tecnico, sostiene che sarebbe impercorribile in quanto la riduzione dell’Imu non sarebbe compatibile con le esigenze finanziarie dell’Ente. Questa interpretazione – ha aggiunto Prinzi – lascerebbe intendere che, siccome l’amministrazione ha intenzione di spendere le somme previste dall’incasso dell’imposta non è possibile abbassarla. Ma questa è una contraddizione in quanto la programmazione delle spese da parte del Governo cittadino avviene sulle aliquote fissate dal consiglio comunale e non viceversa”.

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