Patti – Approvato l’iter per il riequilibrio con tre paletti di rilievo

Alla fine la fumata fu bianca. Il Consiglio comunale di Patti, infatti, ha esitato favorevolmente l’avvio della procedura del riequilibrio finanziario pluriennale. Ma non è stato un parto semplice. Al di là dei rinvii di questi mesi e delle prospettive non rosee per le finanze comunali, i lavori d’aula sono stati caratterizzati da lunghe sospensioni e da toni accesi.

Adesso gli uffici dovranno predisporre il piano vero e proprio che dovrà passare al vaglio del civico consesso che avrà novanta giorni di tempo per esitarlo. E, con molta probabilità, i tre mesi trascorreranno quasi interamente prima del voto definitivo. Subito dopo si dovrebbe procedere, per ordine, a votare il bilancio 2020, il rendiconto 2020 ed il bilancio 2021.

Di particolare rilievo è il lavoro svolto dai cinque consiglieri di opposizione (Natalia Cimino, Federico Impalà, Giacomo Prinzi, Giovanni Di Santo, Mariella Gregorio Nardo) e dal gruppo degli indipendenti (Francesco Arrigo, Giusy Cannata, Luca Musmeci, Placido Salvo) che hanno presentato ben 11 emendamenti alla proposta dell’amministrazione. Alcuni poi sono stati ritirati a fronte dei pareri negativi degli uffici. Tra questi quello relativo alla previsione di stabilizzazione degli Asu e alla rinuncia al fondo di rotazione. Quest’ultimo ha avuto parere contrario in quanto altrimenti il piano di riequilibrio risulterebbe non sostenibile.

Sono tre quelli esitati favorevolmente, anche con il benestare degli uffici e tutti vincolano il piano di riequilibrio in maniera decisa. Il primo riguarda l’utilizzo di tutte le “eventuali somme derivanti da avanzi di amministrazione emergenti dai documenti finanziari, ove consentito dalla normativa e nel rispetto dei principi contabili, dovranno essere in via prioritaria applicate per ripianare il disavanzo di amministrazione e per la copertura dei debiti fuori bilancio”.

Il secondo riguarda il divieto di prevedere pagamenti di debiti fuori bilancio legati al riequilibrio prima del 20 novembre 2021 ad eccezione del fatto che il piano venga approvato in data antecedente dalla Corte dei Conti.

L’ultimo emendamento ha più che altro un sapore politico e di risposta all’amministrazione che, nella delibera di dissesto, aveva indicato come causa la mancata approvazione del riequilibrio da parte del consiglio comunale. L’assise segnalato, inserendolo nella proposta, che negli ultimi 10 anni la corte dei Conti ha evidenziato con deliberazioni del 2013, 2016 e 2018 misure di infrazione nei confronti del Comune di Patti. Tra queste, l’assise, evidenzia che è stato riscontrato deficit strutturale, eccessive anticipazioni di cassa, mancata indicazione della giacenza di cassa, sistematico ritardo nell’approvazione dei bilanci di previsione e dei rendiconti di gestione.

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