Messina – Continuano gli sbarchi. Gli aggiornamenti di De Luca

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, su Facebook ha aggiornato la situazione degli attraversamenti dello Stretto.

“Sulla nave in arrivo alle 18,20 alla Rada San Francesco – ha scritto – sono state imbarcate oltre un centinaio di autovetture. Di queste, all’incirca 40 autovetture erano di Militari della Gdf in transito per raggiungere le destinazioni di appartenenza. Poi è stato registrato un modesto passaggio di pendolari per lo più medici in servizio al Papardo, e tutte le altre erano vetture in transito per raggiungere altre località della Sicilia. Oltre le autovetture sono passati circa 30 passeggeri a piedi. Il corpo forestale, con soli 4 operatori, si è occupato dei controlli delle vetture e dei pedoni ma si tratta di un controllo formale che non assolve alle reali necessità perché vi è una verifica solo cartacea delle autocertificazioni con le motivazioni dello spostamento”.

De Luca lamenta che i controlli non sarebbero sufficienti.

Dopo i controlli eseguiti dalla Polizia Muncipale alle 18,20 – ha scritto ancora De Luca su Facebook – siamo tornati a verificare e controllare la situazione con lo sbarco della nave delle 22,20. Ebbene, stasera sono state imbarcate solo 23 autovetture e 60 passeggeri a piedi. Questa sera abbiamo assistito ad un nutrito dispiegamento di forze da parte dei Carabinieri che hanno posizionato circa 40 operatori realizzando un posto di controllo davanti alla Prefettura. Lavorando in assoluta sinergia con le altre forze dell’Ordine, la Polizia Municipale si è dedicata ai controlli delle vetture che, uscendo dal serpentone, hanno imboccato il viale Giostra, i Carabinieri si sono occupati di gestire i controlli sulle vetture che si sono dirette verso Boccetta, mentre la Guardia di Finanza si è posizionata all’Annunziata in direzione nord. I controlli eseguiti dalla Polizia Municipale hanno rilevato che anche su questa nave erano a bordo tutti viaggiatori che facevano rientro dalle località in cui lavoravano e dove hanno perso il lavoro. La motivazione dello spostamento con il quale è stato autorizzato l’imbarco è stata quella della necessità, derivante dalla perdita del posto di lavoro e dall’impossibilità di vivere e sostenersi, per cui si indicava il rientro presso la città di origine per ricongiungersi alla propria famiglia”

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