Enna, lotta alla criminalità e uso sociale dei beni: da immobile confiscato a struttura socio-sanitaria

La riqualificazione di un bene confiscato, appartenuto ad un esponente di spicco di una organizzazione mafiosa che opera nella provincia di Enna, e il suo uso per finalità sociali, rappresentano un forte segnale della presenza delle Istituzioni e della loro capacità di riaffermare sicurezza e legalità sul territorio.

In quest’ottica ha avuto luogo presso la prefettura di Enna, alla presenza del prefetto Matilde Pirrera, la firma della convenzione per l’affidamento, a favore dell’Azienda Sanitaria Provinciale n. 4 di Enna, di un immobile confiscato alla criminalità organizzata, già acquisito al patrimonio indisponibile del Comune di Barrafranca.

Con l’obiettivo di restituire alla comunità quanto già era stato sottratto al sodalizio criminale, la prefettura si è fatta promotrice dell’idea di realizzare, con il bene in questione, una “Casa di Comunità”, ovvero una nuova struttura socio-sanitaria, prevista dal Pnrr, per garantire, a livello locale, una serie di servizi sanitari per il cittadino.

Con tale affidamento si porta, idealmente, a compimento un percorso che era già avviato durante la fase emergenziale del Covid19, quando lo stesso immobile era stato concesso in uso all’Azienda Sanitaria per l’attivazione di un hub vaccinale.

Nel corso della sottoscrizione dell’intesa, alla quale hanno preso parte, il direttore dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), prefetto Bruno Corda, l’assessore alla Sanità della Regione Siciliana, Giovanna Volo, il direttore generale dell’ASP 4 di Enna, Francesco Iudica, e il commissario straordinario del Comune di Barrafranca, prefetto Leonardo La Vigna, è stata affrontata la questione della valorizzazione dei beni confiscati, in particolare, con riguardo al tema della legalità e della sanità di prossimità.

Sulla questione, il direttore dell’Anbsc, prefetto Bruno Corda, nel rappresentare la complessità del procedimento di riqualificazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere tutte le amministrazioni comunali, affinché partecipino attivamente al processo di restituzione del bene alla collettività.

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