9 maggio 1978, il giorno della morte di Aldo Moro e Peppino Impastato

Due vite diverse, due tragedie che si sono intrecciate nello stesso giorno e che hanno lasciato una segno indelebile nella coscienza di tutti gli italiani. Il 9 maggio del 1978 è stata una data fatidica per la Storia dell’Italia: il Paese perdeva due figure simbolo.

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio perdeva la vita anche il giornalista siciliano Giuseppe Impastato che fu tra i primi a denunciare il sistema tentacolare del crimine organizzato palermitano. Proprio per questa “grave colpa” gli uomini di Cosa Nostra decisero di rapirlo, ammazzarlo e di mettere in piedi una messinscena per gettare discredito sulla sua persona. Il corpo di Peppino, o quello che ne rimaneva, fu infatti imbottito di tritolo dai suoi assassini per far pensare ad un attacco terroristico suicida. Fortunatamente, il lavoro instancabile della madre di Peppino, Felicia, e del fratello Giovanni, fece venire a galla la verità.

Qualche ora dopo, all’interno di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani, a Roma (a metà strada tra piazza del Gesù, sede nazionale della Dc, e via delle Botteghe Oscure, quartier generale del Partito comunista), la polizia ritrovò il corpo senza vita di Aldo Moro. Il Presidente della Democrazia Cristiana era stato rapito 55 giorni prima, in via Fani, dalle Brigate Rosse.

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